dalla Rete Europea di Attac
Questo martedì, 22 marzo 2016, degli attacchi terroristici a Bruxelles hanno provocato decine di morti e centinaia di feriti. Essi possono essere solo condannati e il nostro più profondo cordoglio va ai parenti e amici delle vittime.
Ma dobbiamo anche restare vigili contro la possibilità di vedere i nostri diritti democratici limitati per lo stato di emergenza.
Ma dobbiamo tenere a mente che il Belgio è in guerra, direttamente o indirettamente, in diversi paesi e che la guerra significa morte nello stesso modo, peraltro, della vendita di armi e munizioni.
Ma dobbiamo essere consapevoli che la morte colpisce intorno a noi in molti altri modi che possono e devono essere prevenuti, come le vittime di radiazioni nucleari o i migranti che annegano nel Mediterraneo, in fuga da conflitti in cui non siamo innocenti.
Infine, e soprattutto, dobbiamo rifiutare l’invito a odiare gli “arabi” o i “musulmani”; dobbiamo lavorare insieme per un mondo più giusto e solidale.