A Napoli nascono la Consulta di audit sul debito e le risorse e Osservatorio dei beni comuni della città!

Condividi:

Loading

Massa Critica.jpg

di: Massa Critica Napoli

Sono nati la Consulta di audit sul debito e l’Osservatorio permanente dei beni comuni, democrazia partecipativa e diritti fondamentali della città di Napoli.

E’ un risultato che abbiamo ottenuto per la città e per cui ci siamo battut* in riunioni, tavoli pubblici e assemblee di abitanti. Sono una novità assoluta in Italia e in Europa, e saranno un precedente molto importante per altri territori.


Cosa fanno. Ascoltare la città, facilitare l’accesso civico ai documenti amministrativi, proporre emendamenti obbligatori, mappature, protocolli di intesa, dibattiti pubblici…
Consulta e Osservatorio mettono a disposizione esperienze e competenze che si misurano con le realtà dei territori urbani, per promuovere una trasformazione del governo della città:

per il diritto all’abitare e contro la speculazione immobiliare;

contro la svendita dei servizi pubblici locali e del patrimonio pubblico per la difesa dei beni comuni;

contro la turistificazione della città per un’equa e solidale economia territoriale.

L’osservatorio permanente sui beni comuni innova profondamente rispetto all’organo inaugurato anni fa, lentamente disperso fino alla sua irrilevanza. Innovato innanzitutto nella composizione, rivolta ad esperienze e competenze provenienti insieme dalla realtà sociale e scientifica.

E poi soprattutto nei compiti:

una nuova istituzione che ha il potere di modificare e fare proposte su delibere di Giunta e di proposta al Consiglio, su un’ampia gamme di tematiche, che non riguardano solo i beni comuni, ma anche i diritti fondamentali, la democrazia partecipativa e tutto quel variegato mondo di atti che possono essere ricompresi nel neomunicipalismo.  

L’obiettivo non è quello di sostituire la politica con un pool di tecnici, ma al contrario di costruire attraverso le riunioni pubbliche dell’osservatorio larghi dibattiti i in città su temi rilevantissimi, dando la possibilità a tanti di discutere e intervenire su proposte che incideranno sulle loro vite prima che vengano perfezionati.

La Consulta, oggi realtà, è un nuovo spazio di partecipazione, ed è nata, costruita, discussa e rivendicata dagli spazi liberati di questa Città, insieme ai network e alle reti nazionali e internazionali tra cui Attac Italia, Rete italiana degli audit locali, Campagna per una nuova finanza pubblica e sociale, CADTM – Comitato per l’annullamento del debito nel Terzo Mondo (Belgio), PACD – Plataforma Auditoria Ciudadana de la Deuda (Spagna) e tante altre realtà sociali territoriali.

Ha solo due precedenti: La Repubblica dell’Ecuador ai tempi di Correa (2007) che ha annullato dei debiti contratti con creditori privati internazionali e la Commissione greca sul debito (2012) che ha fatto un’indagine sulla composizione del debito greco e la sua illegittimità.

Purtroppo sono percorsi che hanno fallito (per l’attuale svolta a destra del paese sudamericano e l’accettazione del memorandum della Troika da parte di Tsipras). Ma da quei fallimenti, e dal coraggio delle città che non hanno paura di “osare”, nasce la sfida napoletana! Una sfida neomunicipalista, che sappia aggredire le politiche che cercano di sanare il bilancio tagliando sulla solidarietà, a spese delle soggettività più deboli e marginalizzate.

La Consulta non è una “Corte dei conti popolare” e non si sostituirà a ciò che fanno già i revisori dei conti. È e dovrà essere uno strumento politico edi lotta, un’altra leva per rivendicare i diritti fondamentali.

L’obiettivo della Consulta, ambizioso e lungimirante, è quello di ribaltare la finanza pubblica locale, intesa come leva per la speculazione territoriale. Ma facciamo, ora, piccoli passi. Crediamo che alcune parti del debito del Comune di Napoli, e degli Enti Locali in generale, non siano solo “ingiuste” ma anche “illegittime”, “illegali” e “odiose” perché non contratte nell’interesse collettivo.

Quelle porzioni di debito che riteniamo essere tali devono essere annullate unilateralmente perché abbiamo interessi generali da far prevalere: un trasporto pubblico che funzioni; politiche sociali da promuovere e finanziare; edilizia scolastica come priorità e vera sicurezza degli studenti. Questo solo per citare alcuni esempi. Gli interessi spropositati e onerosi di mutui e prestiti, sia con banche private che con Cassa Depositi e Prestiti (CDP) devono essere ricontrattualizzati per liberare risorse da destinare alla città. I contratti di finanza derivata con banche internazionali che si arricchiscono con i soldi pubblici (come se giocassero al casinò) devono essere stracciati e annullati “senza se e senza ma”.

La scusa del debito e del refrain de “i soldi non ci sono” non è più ammissibile!

Questi sono solo alcuni punti e idee da portare avanti che vogliamo ampliare e continuare a costruire con gli abitanti di questa città e le realtà sociali interessate a questo percorso. Abbiamo bisogno di portare avanti questa battaglia in modo aperto, pubblico, partecipativo, propositivo e coinvolgente.

Siamo soddisfatti di questa delibera del Sindaco de Magistris e della sua Giunta ma crediamo sia indispensabile un coinvolgimento del Consiglio comunale e una presa di responsabilità collettiva da parte di chi rappresenta istituzionalmente la Città di Napoli.
Insieme all’Osservatorio, la Consulta ragionerà sulle alternative alla messa a reddito dei beni comuni in senso monetario. Su come sottrarre i beni immobili dalla vendita e trovare altre forme di redditività civica, estendere il riconoscimento ad associazioni, esperienze sociali di diversa natura, per l’uso collettivo e non esclusivo del patrimonio pubblico.

È il momento di “osare”: capire come contrastare e dichiarare illegittimo, illegale e odioso una parte del debito per restituire risorse agli abitanti della città è indispensabile per iniziare un cambiamento radicale di questa società in una direzione più giusta sul piano politico, più equa sul piano economico, più umana sul piano sociale. È una responsabilità politica che non può essere rimandata.
Crediamo che la città non possa soffocare sotto le campagne elettorali di chi promette soldi (pubblici) a destra e a manca come se fossero soldi privati da regalare in modo clientelare. Proporremo una strada diversa dalle politiche finanziarie scellerate che nella nostra Regione stanno smantellando la sanità pubblica e continuando a distruggere il settore sociale!

Inviamo un messaggio al Governo nazionale di questo Paese che con il regionalismo differenziato continuerà a colpire le regioni del Sud, a sottrarre risorse agli enti locali spezzando in due questo paese, procedendo così ad una secessione dei ricchi! Non continuerete a smantellare questo Paese così come hanno fatto i vostri predecessori!
Ma ricordiamo soprattutto che la Consulta è uno strumento di analisi e partecipazione, da interrogare e animare con le proposte della comunità.

Lavoreremo presto per attivarla, per dare pubblicità ai suoi incontri ed estenderli, convint* che siano innanzitutto i territori a dover prendere la parola.

Napoli non si vende!

La nostra è una Città senza paura!

Massa Critica Napoli

Se sei arrivato fin qui, vuol dire che ti interessa ciò che Attac Italia propone. La nostra associazione è totalmente autofinanziata e si basa sulle energie volontarie delle attiviste e degli attivisti. Puoi sostenerci aderendo online e cliccando qui . Un tuo click ci permetterà di continuare la nostra attività. Grazie"